Rapporto INAIL 2020-2023: picco di contagi tra i vaccinati nel settore sanitario
Picchi di contagi da covid tra i vaccinati: i dati confermano il fallimento delle misure restrittive delle libertà costituzionali imposte ai cittadini
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Continua...Forse non tutti sanno che non esiste alcun obbligo di portare la mascherina anche all’aperto.
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Forse non tutti sanno che non esiste alcun obbligo di portare la mascherina anche all’aperto.
Forse le persone sono tratte in inganno dalle informazioni contraddittorie che vengono replicate dagli organi di stampa.
Non piu’ tardi di questa mattina, su canale 5, al notiziario delle ore 7:03, veniva data l’informazione che da oggi tutte le regioni ( ad eccezione della Valle d’Aosta) sono gialle e che permane l’obbligo della mascherina. Mentre la voce fuori campo narrava la notizia scorrevano immagini di persone all’aria aperta con la mascherina sul volto.
Non esiste – ne’ e’ mai esistito – l’obbligo di indossare la mascherina all’aperto.
L’obbligo esiste solo nel caso in cui, per le condizioni di tempo e di luogo, non sia garantita la possibilita’ di mantenere una condizione di distanziamento dalle altre persone.
Neppure all’inizio della “pandemia” qualcuno ha pensato di poter imporre l’obbligo della mascherina all’aperto.
Le persone sono consapevoli o non lo sono?
Sarebbe doveroso che gli organi di stampa comunicassero la notizia in modo completo ed esaustivo ma cio’ non accade e questo e’, con ogni probabilita’, il motivo per cui e’ diventata consuetudine vedere persone che indossano la mascherina anche mentre guidano, da sole, in auto.
24 maggio 2021
In altre parole, il Tribunale Amministrativo ha ritenuto che non dovesse essere applicata, seppur in via cautelare e d’urgenza, la parte della nota in cui veniva data indicazione di curare, i primi giorni di malattia da Sars-covid, attraverso una c.d. una “vigilante attesa” e somministrazione di fans e paracetamolo, e nella parte in cui pone indicazioni di non utilizzo di tutti i farmaci generalmente utilizzati dai medici di medicina generale per i pazienti affetti da covid.
La parte motiva dell’ordinanza evidenziava
la fondatezza della richiesta, “…in relazione alla circostanza che i
ricorrenti fanno valere il proprio diritto/dovere, avente giuridica rilevanza
sia in sede civile che penale, di prescrivere i farmaci che essi ritengono più
opportuni secondo scienza e coscienza,
e che non può essere compresso nell’ottica di una attesa, potenzialmente
pregiudizievole sia per il paziente che, sebbene sotto profili diversi, per i
medici stessi…”.
In considerazione di
ciò, il 7 aprile il Senato durante la 312 seduta ha discusso un ordine del
giorno che impegnava il Governo ad aggiornare, tramite l'Istituto superiore
di sanità, agenas ed Aifa, i protocolli e linee guida per la presa in carico
domiciliare dei pazienti Covid 19 tenuto conto di tutte le esperienze dei
professionisti impegnati sul campo, l'ordine del giorno è stato poi
approvato all'unanimità durante la seduta 313 del 8 aprile 2021.
Ciononostante, anche questa volta, è stata sottovalutata la pervicacia del Ministro della Salute che, come diffuso da fonti di stampa, sembra aver depositato, insieme all'AIFA un ricorso contro l'ordinanza del TAR Lazio.
A questo punto, la maggiore libertà che sembrava essere stata riconosciuta ai medici di scegliere la cura ritenuta più idonea – secondo scienza e coscienza – è stata nuovamente limitata e dovremo attendere, per conoscere gli esiti processuali, la data del 20 luglio 2021 in cui è stata fissata la trattazione nel merito della controversia.
28 Aprile 2021
Ufficio Stampa di Tutela Costituzionale
TUTELA COSTITUZIONALE ETS