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"Così si uccide questo vaccino"

"così si uccide questo vaccino"
Da uno scambio di mail interne dell'Agenzia del farmaco emerge questa frase - a dir poco scioccante - scritta in un messaggio da Nicola Magrini, ex direttore di AIFA nel commentare la segnalazione , da parte di un esperto interlocutore, circa gli effetti avversi dei vaccini anti covid ed in particolare del vaccino Astrazeneca.
Questo è quanto riportato nel corso della trasmissione di Mario Giordano, "Fuori dal Coro" di ieri sera - martedi 28 marzo, che ha mostrato in esclusiva il documento contenente i messaggi in questione con la relativa replica di Magrini. Lo scambio di documenti dimostrerebbe che AIFA era al corrente degli effetti avversi che cominciavano a registrarsi a poche settimane dall'inizio della vaccinazione. Giungevano all'agenzia numerose segnalazioni di eventi avversi post vaccino in persone che erano già guarite dal Covid e quindi tutti erano al corrente circa i rischi nella vaccinazione dei guariti. Ma nonostante ciò questi rischi sarebbero stati ignorati e molti avrebbero pagato le conseguenze di questa scelta.
Numerosi sono stati, infatti, gli interventi e le testimonianze nel corso della trasmissione da parte di persone che hanno raccontato le storie dei propri cari, persone sanissime, che già dopo le prime dosi di vaccino avevano registrato reazioni avverse tanto gravi da provocare loro una invalidità totale o financo il decesso.
Nascondere o non considerare le reazioni avverse per continuare la campagna vaccinale? Ignorare i rischi per non uccidere il vaccino?
Cosa ne pensate voi?

C.P.
29/03/2023
(fonte: La Verità 29 marzo 2023, Fuori dal Coro 28.03.2023)

HTTPS://T.ME/TUTELA_COSTITUZIONALE

ORDINANZE, ORDINI DEL GIORNO E RICORSI (mai al buon senso)

Il 2 marzo 2021, la sezione Terza Quater del TAR Lazio con ordinanza cautelare ha sospeso la nota AIFA del 9 dicembre 2020 contenente così come riportato testualmente “principi di gestione dei casi Covid19 nel setting domiciliare” nella parte in cui nei giorni di malattia da Sars-covid, prevede unicamente una “vigilante attesa” e somministrazione di fans e paracetamolo e nella parte in cui pone indicazioni di non utilizzo di tutti i farmaci generalmente utilizzati dai medici di medicina generale per i pazienti affetti da covid.

In altre parole, il Tribunale Amministrativo ha ritenuto che non dovesse essere applicata, seppur in via cautelare e d’urgenza, la parte della nota in cui veniva data indicazione di curare, i primi giorni di malattia da Sars-covid, attraverso una c.d. una “vigilante attesa” e somministrazione di fans e paracetamolo, e nella parte in cui pone indicazioni di non utilizzo di tutti i farmaci generalmente utilizzati dai medici di medicina generale per i pazienti affetti da covid.

La parte motiva dell’ordinanza evidenziava la fondatezza della richiesta, “…in relazione alla circostanza che i ricorrenti fanno valere il proprio diritto/dovere, avente giuridica rilevanza sia in sede civile che penale, di prescrivere i farmaci che essi ritengono più opportuni secondo scienza e coscienza, e che non può essere compresso nell’ottica di una attesa, potenzialmente pregiudizievole sia per il paziente che, sebbene sotto profili diversi, per i medici stessi…”.
 In considerazione di ciò, il 7 aprile il Senato durante la 312 seduta ha discusso un ordine del giorno che impegnava il Governo ad aggiornare, tramite l'Istituto superiore di sanità, agenas ed Aifa, i protocolli e linee guida per la presa in carico domiciliare dei pazienti Covid 19 tenuto conto di tutte le esperienze dei professionisti impegnati sul campo, l'ordine del giorno è stato poi approvato all'unanimità durante la seduta 313 del 8 aprile 2021.

Ciononostante, anche questa volta, è stata sottovalutata la pervicacia del Ministro della Salute che, come diffuso da fonti di stampa, sembra aver depositato, insieme all'AIFA un ricorso contro l'ordinanza del TAR Lazio.

A questo punto, la maggiore libertà che sembrava essere stata riconosciuta ai medici di scegliere la cura ritenuta più idonea – secondo scienza e coscienza – è stata nuovamente limitata e dovremo attendere, per conoscere gli esiti processuali, la data del 20 luglio 2021 in cui è stata fissata la trattazione nel merito della controversia.


28 Aprile 2021

Ufficio Stampa di Tutela Costituzionale

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