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INDIA E MANIPOLAZIONI MEDIATICHE

In questi giorni leggiamo titoli, sui principali quotidiani, che descrivono la situazione sanitaria in India con frasi del seguente tenore:

Covid, Nuovo record in India: 3.645 morti in un giorno ( ANSA, 29 aprile 2021);

Covid, Speranza firma la nuova ordinanza per arrivi da India e Bangladesh...
Visto l'aumento dei casi nel subcontinente indiano e la difficoltà con cui in India e in Bangladesh si cerca di far fronte alla pandemia, il Ministro della Salute, Roberto Speranza, ha firmato una nuova ordinanza che vieta l'ingresso..( La Repubblica, 28 aprile 2021);

India ancora record per morti e contagi, a Roma atterra volo con 23 positivi.. ( Huffington Post, 29 aprile 2021);

Covid in India: superati i 200 mila morti. Dramma posti letto e ossigeno...(Il Giorno, 29 aprile 2021 );

Questo per fare solo alcuni esempi.

Se, però andiamo ad analizzare i numeri, facendo ricorso ai dati disponibili sul sito dell’ Organizzazione Mondiale della Sanità che, al di là di ogni ragionevole dubbio, è certamente fonte super partes questi sono i dati che emergono:
Italia 
Morti totale cumulativo :  119. 912  
Morti segnalate nelle ultime 24 ore : 373

India
Morti totale cumulativo    201.187
Morti segnalate nelle ultime 24 ore 3293  

Di seguito il link https://covid19.who.int/table a cui far riferimento per riscontrare i dati appena indicati.

Quanti abitanti hanno rispettivamente le due Nazioni.?
 Italia 60.360.000 ;
.India 1.366 .000.000 ;

Ciò significa che l'India ha circa 22,63 volte gli abitanti dell'Italia il che porterebbe a concludere che la situazione sia molto più drammatica in Italia che in India.
Nelle ultime 24 ore gli indiani hanno avuto 8,82 volte i deceduti dell'Italia pur avendo 22,63 volte la ns. popolazione e, pur ammettendo che stanno vivendo una recrudescenza del virus, dall'inizio dell' emergenza Covid 19 hanno subito perdite, sempre secondo i dati OMS, solo circa 2 volte quelle italiane.

29 aprile 2021
Ufficio stampa Tutela Costituzionale




L'OSTINAZIONE CHE NON TROVA RISCONTRO NEI FATTI E NEGLI STUDI DEGLI ESPERTI INTERNAZIONALI. Lo studio del Premio Nobel Michael Levitt smentirebbe l'efficacia e l'utilità delle misure adottate dall'Italia per contenere la diffusione del virus

Un recente studio dell'Università di Stanford coordinato dal premio Nobel per la Chimica e docente di Biologia Computazionale Michael Levitt si è occupato di analizzare i dati relativi al tasso di incidenza della mortalità per tutte le cause da inizio 2020 a oggi confrontandolo poi con il trend degli anni precedenti.
i dati così acquisiti sono stati poi suddivisi in base all'età formando due grandi gruppi: i soggetti di età superiore ai 65 anni e quelli di età inferiore a 65 anni.
Lo studio dimostra un aumento della mortalità nella primavera dell'anno 2020 e nei mesi di novembre 2020 e gennaio 2021 ma solo con riferimento agli over 65 e la percentuale è di circa il 12%.
Se le cose stanno così diventa veramente difficile accettare e comprendere le scelte sottese alle misure adottate da marzo del 2020 ad oggi che hanno privato dei fondamentali diritti costituzionali tutti quegli italiani che, pur essendosi contagiati, non hanno neppure avuto necessità degli ospedali.
Inoltre, se questa tendenza venisse confermata nel tempo, così come è lecito attendersi data la consistente  base statistica e temporale cui si riferisce l'analisi, oltre a domandarci a che cosa servono le misure di contenimento adottate ( tra l'altro anche dall'ultimo DL), viene da domandarsi perché il vaccino sia così sponsorizzata tanto di divenire il perno di una campagna vaccinale obbligatoria mascherata da green pass.
In altre parole, se l'incidenza dei ricoverati è così bassa sulla popolazione sotto i 65 anni perchè si tenta di vaccinarli a tutti i costi quando in realtà appare del tutto evidente che gli unici ad aver bisogno urgente di vaccini, ma ancor prima delle cure, sono gli appartenenti alla categoria degli "over 65"?
Ultima considerazione: come si può raggiungere l'immunità di gregge attraverso i vaccini se non si conosce la durata della copertura?  
Inoltre, non si hanno garanzie sulla non trasmissibilità del virus da parte dei vaccinati ma soprattutto non si ha certezza dell'immunizzazione dal virus da parte del soggetto vaccinato.
L'insieme di tutte queste considerazioni che, ad oggi, non temono smentita , se rapportate ai rischi immediati che discendono dalla inoculazione del farmaco sperimentale e alla mancanza di certezze di ricadute a medio termine, fanno sorgere fortissimi dubbi sulle priorità assegnate alle categorie di soggetti da vaccinare e soprattutto sull'utilità di esporre indistintamente tutti gli italiani ai rischi immediati e futuribili connessi alla somministrazione del farmaco.

Ufficio stampa Tutela Costituzionale
26 aprile 2021


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